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| credits:crosystem |
Da qui il bambino-ragazzo cerebroleso è “ingabbiato” in schemi di movimento che si realizzano grazie all’intervento di altri muscoli che, però, non sono deputati a svolgere una determinata azione muscolare. Questi movimenti di “compenso” di fatto non risolvono il problema principale che è e rimane quello di far lavorare i muscoli colpiti dalla paralisi.
Così, a parte la frustrazione con la conseguente depressione, il bambino-ragazzo cerebroleso si muove sempre con un equilibrio precario (spesso cade), in modo difficoltoso, con grande fatica, con movenze goffe. Inoltre, gli interventi chirurgici di allungamento tendineo non sono stati sempre risolutivi. Spesso si è assistito ad un ritorno, se non totale ma significativo, alla situazione muscolo- articolare di partenza. Risultati non duraturi nel tempo si sono registrati anche con le infiltrazioni di tossina botulinica, (oggi così di moda nell’estetica) che a distanza di appena 2 mesi circa fanno ricomparire la rigidità muscolare. Senza tener conto che questo potente medicinale, con i richiami periodici, crea nel tempo una reazione anticorpale per la quale i muscoli non si rilassano più.
Oggi una valida alternativa è rappresentata dal Crosystem, una macchina assolutamente indolore, e che senza farmaco produce piacevoli vibrazioni meccaniche a bassa intensità. Da decenni è nota la capacità delle vibrazioni di sciogliere la spasticità ma nessuno prima di Guido Filippi, neurofisiologo Prof. Associato all’Università Cattolica di Roma, è riuscito a identificare una sequenza di stimolazioni a 100 Hz. capace di interagire con particolari recettori situati sulla pelle. Queste stazioni nervose periferiche portano queste informazioni al cervello il quale le processa e le invia alle reti nervose che controllano l’attività di un muscolo, ottimizzando la sua funzionalità.
Grazie al Crosystem il muscolo perde di molto la sua spasticità ed emerge finalmente la forza oltre che la consistenza, la forma. Il risultato così ottenuto consente al muscolo di riavere un tono ottimale e, di conseguenza, un allungamento tendineo che, a sua volta, determina anche uno sblocco articolare. Il bambino-ragazzo percepisce questi risultati in quanto immediatamente riesce a compiere il movimento richiesto e lo realizza con una maggiore escursione articolare. Questa nuova abilità è ben visibile anche dall’esterno dai genitori stessi, i quali anche solo palpando la muscolatura possono chiaramente rendersi conto dell’avvenuto rilassamento. Come avviene in altre patologie come l’Ictus e la Sclerosi, dove pure si hanno sensibili riduzioni della spasticità, anche nella Paralisi cerebrale infantile è possibile ottenere il successo terapeutico solo, però, se esistono ancora reti nervose sfruttabili anche a distanza di diversi anni dalla lesione. A questo proposito è da dire che è realisticamente possibile ottenere riduzioni della spasticità anche, per esempio, su pazienti ventenni con paralisi cerebrale infantile sin dalla nascita e che da anni sono sulla sedia a rotelle. Si sottolinea che i dati clinici su scala nazionale evidenziano maggiori risultati del Crosystem proprio nella fascia d’età tipica di questa patologia e cioè dai 5 ai 25 anni. Ciò sembra spiegabile con un a maggiore plasticità del cervello, tipica di questa età, con una creazione ottimale di circuiti neuronali collaterali alla lesione.
Affinchè il Crosystem possa avere effetti quanto più duraturi possibili è indispensabile che si integri con la riabilitazione specialistica. In quanto il lavoro manuale del fisioterapista in termini, per esempio, di stiramento muscolare non fa che ottimizzare il rilassamento ottenuto con la macchina. Per di più il bambino-ragazzo accetterà più volentieri il trattamento perché non ha più dolore e d'altronde lo stesso operatore non fa più fatica a mobilizzare gli arti grazie ad una diversa disponibilità tonica. E soprattutto, per la soddisfazione di entrambi, i risultati in termini di controllo e di attivazione motoria questa volta si vedono.
Sito web di riferimento http://www.crosystem.it/

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